Tesla ancora sotto inchiesta per la morte di tre persone causata dall’autopilota
Un recente incidente della Model S che ha ucciso tre persone ha innescato un’altra indagine riguardo il sistema di autopilota di Tesla, ha riferito il Wall Street Journal. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) che sta conducendo le indagini ha affermato che attualmente sta esaminando più di 30 incidenti riguardanti i veicoli della casa di Elon Musk.
Stavolta il triste episodio ha avuto luogo in California, secondo quanto riferito, il veicolo elettrico ha colpito un marciapiede ed è andato a sbattere contro materiale edilizio, uccidendo tutti e tre gli occupanti e ferendo anche tre operai. La polizia non ha confermato che fosse coinvolto il pilota automatico di Tesla.
Tesla è una delle numerose case automobilistiche che hanno rilasciato sistemi di assistenza alla guida di livello 2, progettati per facilitare la guida. Bisogna ricordare però che questi sistemi sono tutt’altro che completamente autonomi (livello 4 o 5) e Tesla istruisce specificamente i conducenti a prestare attenzione alla strada e tenere sempre le mani sul volante.
Ora l’agenzia per la sicurezza stradale americana mette nel mirino proprio le soluzioni ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) del brand diretto da Elon Musk.
Il costruttore americano, specializzato in vetture elettriche, ha evidenziato nuovamente sul suo sito ufficiale come l’Autopilot permetta di accelerare, sterzare ed eseguire ulteriori manovre in modalità semi-automatica, ma che “richiede la supervisione attiva del conducente e non rende il veicolo autonomo”.
L’agenzia americana ha istituito una sorta di unità speciale per tale tipologia di eventi, allo scopo di ricostruirne le dinamiche in maniera approfondita. Dai 35 procedimenti eseguiti dal 2016 su Tesla, relative alle soluzioni sofisticate di aiuto alla guida, l’uso del pilota automatico è stato escluso in tre. Negli USA proseguono, dunque, le discussioni sui progressi e le possibili lacune sofferte dal sistema.
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