Vi ricordate del famoso robot mutaforma T-1000 nel film Terminator 2 del ’91? Quel robot che era composto da una futuristica lega di metallo in grado di passare da solido a liquido e cambiare forma a suo piacimento? Ecco, i ricercatori dell’Università Carnegie Mellon di Pittsburgh ne hanno praticamente creata una versione in miniatura.
Si tratta di un modellino molto piccolo, grande qualche centimetro, dalla forma simile ad un omino della Lego, ma i primi risultati sono interessanti, il suo segreto sta tutto nelle proprietà magnetiche dei materiali utilizzati e nel passaggio di corrente elettrica. Nel video si vede il modellino evadere da una piccola gabbia, modificando il suo stato, è realizzato con una miscela di metallo liquido (gallio) e micro-particelle di un materiale magnetico composto da neodimio, ferro e boro, in gergo definita MPTM (Magnetoactive Phase Transitional Matter). Come riportano i ricercatori nella documentazione condivisa su Matter, quando si trova in stato solido il materiale risulta abbastanza resistente da supportare il peso di un oggetto 30 volte maggiore.
Per far muovere il robottino vengono usati campi magnetici generati in modo controllato da delle fonti elettriche, che sono di fatto in grado di ammorbidirlo, stirarlo, muoverlo o farlo sciogliere. Questi campi, se applicati in modo coerente, esercitano forze sulle piccole particelle magnetiche, permettendo di muoverlo verso una direzione specifica o semplicemente di deformarlo a piacere. Il passaggio di corrente attraverso il metallo permette infatti di riscaldare e modificare con precisione il metallo, come spiega uno dei ricercatori impegnato nel progetto.
“Quando hai un metallo che è in presenza di un campo magnetico alternato, sappiamo solo dai principi fondamentali dell’elettromagnetismo che ciò fa sì che la corrente elettrica fluisca spontaneamente attraverso quel metallo. È quella corrente elettrica spontanea che riscalda il metallo e lo fa sciogliere”.
Tornando alla realtà dei fatti però c’è un dettaglio importante da evidenziare, nel video si vede il robot diventare liquido, passare le sbarre e poi tornare nella sua forma originale. In realtà però è stato rifuso manualmente dal team e poi rimesso nell’inquadratura.
Questa tecnologia in futuro potrebbe essere molto importante per la biomedicina. Ad esempio potrebbe essere in grado di portare farmaci direttamente negli organi interessati, o anche essere utilizzata in chirurgia, ad esempio per la rimozione di oggetti dai tessuti umani. Potrebbe anche servire per riparare circuiti e macchine senza bisogno di smontarle. Ma servirà ancora un grande lavoro di ricerca per arrivare a questo tipo di risultati.
0 commenti